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PROJECT 1

Un’esperienza di Educazione Ambientale…

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…Che speriamo lasci il segno. Troppe volte, infatti, si è fatta qualche iniziativa ammantata di ufficialità e (pseudo) funzione educativa, quando invece si trattava solo di un trastullo per bambini più o meno entusiasti. O, peggio, un modo per evitare l’interrogazione di Matematica o il compito in classe di Latino . Ad Alessandria, infatti, proprio all’entrata dello storico quartiere “Cristo” a Villa Moisa è stato installato, grazie ai “potenti” mezzi della associazione “e.r.i.c.a. – i 2 fiumi – pro natura – ODV” un APIARIO didattico con tanto di regolari alveari (poco più di una dozzina), autentici nuclei di api e conseguente copiosa produzione di miele e, volendo, di altri prodotti apistici. Gioia dei più piccoli, al limite del “trastullo” di cui sopra  e “centro di interesse” per i più grandi con possibilità, sulla carta , di capire molte cose. Appunto…quali cose? Beh, andando per ordine, ci sono due o tre dati su cui occorre soffermarsi e che giocano a favore di una funzione autenticamente educativa del “tutto”. Prima di tutto vi è spazio in abbondanza, dato che i pullmini (o i gruppi di visitatori) vengono accolti in un ampio cortile interno, con la possiblità di ripararsi in più luoghi attrezzati in caso di pioggia. Secondariamente esistono ben due locali appositamente preparati con strumenti di proiezione e con cartelloni che spiegano,  con abbondanza di dettagli, tutti i vari momenti della vita dell’apiario e delle loro operose inquiline. Si parte dall’analisi di cosa è realmente, e di come è costruita, un’arnia. Se ne fanno vedere le caratteristiche e se ne spiega un po’ la storia, visto che le arnie a parallelepipedo che conosciamo noi sono una “perfezione artificale” di quanto le api costruiscono normalmente in condizioni di piena libertà. Poi si passa alla vita vera e propria di regine, operaie e fuchi e del loro lavoro, non semplice, per recuperare polline e dare vita, così, al processo di mielificazione. Restano poi i dettagli tecnici su come viene raccolto e conservato il miele e su come si potrebbe valorizzare un prodotto accessorio come la “propoli”, usata dalle api come “sigillante speciale”. Si tratta di una quarantina di planches a colori che possono essere arricchite, quando le classi hanno tempo per approfondire i concetti, da quattro o cinque brevi video illustrativi sulle api e il loro mondo. Ma non è finita qui. La struttura è attrezzata con un’area mensa, un moderno angolo servizi igienici e una serie di tavoli di lavoro dove cominciare qualche attività. Si possono, con la guida delle volontarie di Pro Natura, ricostruire le varie tipologie di api con la plastilina, il pongo, il DAS, oppure si possono ritagliare e comporre collage sempre con le api, oppure con i fiori o altri elementi dell’insieme. Per ultimo viene fatto un discorso sul valore particolare delle api come “indicatori ambientali”, fondamentali per capire come sta veramente cambiando il clima e quali conseguenze sta provocando. L’uscita a contatto (sempre in sicurezza)  della batteria di arnie va a concludere nel migliore dei modi l’esperienza. Diverse arnie sono con pareti trasparenti e permettono di vedere chiaramente “favi” e “diaframmi”. Oltre a poter ammirare in diretta il loro volo, riconoscibilissimo, verso i vicini fiori, vero obiettivo delle loro ronzanti passeggiate. E’ proprio in questo momento che viene riproposta la questione cardine, quella del valore “indicativo” degli Imenotteri: se non ci sono fiori in evidente fioritura, se non ci sono alternative valide al nettare (per esempio “essudati” di particolari vegetali) il destino delle arnie è segnato. Senza polline, senza la trasformazione in miele, nel giro di poco tempo le arnie saranno un cimitero di insetti. I tempi delle fioriture non sono, infatti, più come quelle di un tempo e portano a scompensi, a volte gravi, nel comportamento degli insetti. Come pure può essere una minaccia un risultato classico della contaminazione dei nostri ecosistemi da esseri alloctoni provenienti soprattutto dall’Oriente. E così la famigerata “Varroa” piccolo acaro orientale, ha fatto stragi di api nostrane contribuendo al disastro. Ma sono solo accenni per i più piccoli, a volte ripresi dai più grandicelli con l’aiuto di un microscopio binoculare, sempre pronto per nuove osservazioni. E vedere le ali delle apine, le loro piccole zampe mangiate dall’acaro Varroa, non è un bello spettacolo. Ma, sicuramente, è molto educativo e di questa immagine, un po’ truce, sapranno fare tesoro. Molte parole per definire una magia, quelle delle api dell’Apiario di Vialla Moisa. Veniteci a trovare e proverete anche voi la stessa ebbrezza. 

 

Apiario “Villa Moisa”.  Via della Moisa 2, Alessandria.  prenotazioni e informazioni presso    pronatura1alessandria@gmail.com  

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